Da taluni definita “Contessa dei Venti”, tale fenomeno atmosferico risulta essere uno dei suggestivi ed affascinanti del panorama meteorologico. Ma in che modo si formano e si sviluppano tali nubi?
L’origine delle nubi lenticolari è senza dubbio legata al fenomeno delle onde orografiche.
Esse si attivano quando, in condizioni di stabilità atmosferica, un flusso d’aria umida, a quote comprese tra i 2000 e i 6000 metri, interagisce a velocità elevate con un massiccio montuoso, seguendo una direzione ortogonale al rilievo. Le vette delle montagne rappresentano un vero e proprio ostacolo orografico ed il flusso viene perturbato. In tal modo, lungo il versante sottovento, si vengono a creare delle vere e proprie onde, rappresentate in figura 1, che possono persistere per diverse ore o, in alcuni casi, anche per giorni.
Se il flusso è abbastanza umido e se la temperatura in quota è sufficiente per garantire la condensazione, ecco che, sulle creste di tali onde, prendono vita delle formazioni nuvolose a forma di lente definite, per l’appunto, nubi lenticolari. Lungo il ramo discendente dell’onda, invece, tale processo si arresta poiché, complice l’aumento termico, vengono meno le condizioni favorevoli alla condensazione.
Le onde orografiche possono estendersi per diversi chilometri a valle del rilievo e per migliaia di metri in altezza. Per tale ragione, spesso, le nubi lenticolari appaiono costituite da più strati.
Sebbene, trattandosi di altocumuli, non siano foriere di precipitazioni, esse possono, in taluni casi, essere premonitrici di un peggioramento delle condizioni meteorologiche. Tale fenomeno, inoltre, risulta avere una notevole rilevanza nel contesto della navigazione area, in quanto rappresentano un indicatore inequivocabile della presenza di turbolenza in quota.